Il consiglio comunale di Novi Ligure ha discusso l’interrogazione presentata dal capogruppo dei Democratici per Novi, Simone Tedeschi, in merito alla situazione delle delibere Tari 2020 e 2021. L'assessore al bilancio Edoardo Moncalvo ha fornito un'articolata risposta, dalla quale emerge però che non è ancora chiara la ragione della differenza nei conti della tassa rifiuti, tra quelli eseguiti dall'amministrazione comunale e quelli validati dal Csr, il Consorzio servizi rifiuti.
«Preso atto dell’interrogazione in oggetto, si rappresenta prima di tutto che nei giorni scorsi sono state eseguite una serie di attività di verifica sia da parte dei nostri Uffici sia con Gestione Ambiente spa ed il CSR - Consorzio Servizi Rifiuti. Nella risposta del Sindaco in data 30/11/2021, da Voi citata nell’interrogazione stessa e quindi già a Vostre mani, si faceva riferimento all’apertura di un tavolo tecnico con i Soggetti sopra citati.
Rispetto alla comunicazione prot. 1560/2021 del CSR (anch’essa citata nella Vostra interrogazione) si rileva che, ad opinione dell’Amministrazione, le difformità tra il Piano Economico Finanziario (PEF) approvato dal Consiglio Comunale e quello validato dal CSR sono risultate evidenti sul piano numerico, ma la consistenza e composizione delle reali differenze non è ancora nota.
Infatti, nella comunicazione di CSR, l’importo di euro 1.287.882,07 sembrerebbe poter cambiare sensibilmente alla luce di alcuni elementi confermati dagli incontri tecnici avvenuti:
- ad euro 592.709,07 se si paragonasse il rigo del PEF CSR-ARERA “Entrate tariffarie massime applicabili nel rispetto del limite di crescita” pari ad euro 5.594.468,00 e l’importo del totale del ruolo a carico dei Contribuenti, pari ad euro 6.187.177,07 presuntivamente calcolabile al momento della Deliberazione di Consiglio Comunale.
Si rileva inoltre che, al momento della formazione degli atti comunali, un elemento di incertezza da parte dei nostri Uffici è riconducibile al fatto che alla tariffa massima applicabile sia da aggiungere l’IVA del 10% se la bollettazione non avvenisse in regime di tassa.
- Ad euro 468.801,78 se la cifra esposta al citato rigo del PEF CSR-ARERA fosse paragonabile con la somma poi effettivamente emessa quale tassazione nei confronti dei Contribuenti da parte di Gestione Ambiente spa e comunicataci in euro 6.063.269,78.
In entrambi i casi l’ipotetico differenziale si ridurrebbe a somme ben meno importanti di quelle contestateci. Resta inoltre da chiarire, e sarà fatto al più presto, quello che sembrerebbe il punto più importante, e cioè se tra gli addendi che hanno formato sia il PEF CSR-ARERA del 2020 che del 2021, siano stati inclusi tutti i costi storicamente sostenuti dal Comune e che era regolarmente possibile includere. I PEF suddetti vengono infatti determinati mediante un iter di raccolta che spetterebbe, secondo quanto previsto dalle circolari ARERA, all’Autorità territorialmente competente, e quindi al CSR stesso.
È in corso l’approfondimento, ad esempio, circa gli importi di costo rappresentati dalle agevolazioni e dagli sgravi che comportano una riduzione della Tassa riscossa. Tra i principali possono essere citati:
- agevolazione a favore di unico occupante di civile abitazione;
- riduzione per utenze con distanze dal più vicino punto di raccolta superiori ad un limite;
- tassazione di favore nel caso di locali con uso saltuario;
- rimborsi di tassa a favore delle utenze produttive che sopportano costi diretti di avvio al recupero e riciclo mediante metodiche di autosmaltimento.
Tali oneri ammontano, per il solo 2021, ad oltre 680.000,00 euro complessivi. Riteniamo quindi necessario proseguire nel lavoro di analisi, perché è ad oggi evidente come gli interrogativi manifestati in queste ultime settimane, legittimamente ed in completa buona fede da parte di tutti, possano essere stati generati principalmente dall’iter particolarmente complesso di generazione del PEF CSR-ARERA che è stato messo in atto per obbligo nel 2020 e poi proseguito nel 2021, periodo in cui, come è assai noto, per mesi interi non è neanche stato possibile per persone, Uffici, Enti, apparati mettersi in contatto in maniera serena, libera ed efficace.
Un’ultima osservazione secondo noi interessante, al fine di consentire ai Consiglieri comunali di comprendere criticità ed equivoci potenziali, è che l’impianto del nuovo sistema governato dalle regole del PEF CSR-ARERA è stato costruito per regolare una tariffa di Bacino territoriale che ogni soggetto Gestore dovrà introitare direttamente nel proprio Bilancio aziendale.
In questa fase transitoria sta invece regolando i complessi rapporti finanziari, contrattuali e di servizio di più soggetti Gestori, di più sub-bacini con l’applicazione contemporanea, a seconda dell’avanzamento dei nuovi sevizi nei vari Comuni, di dette tariffe differenziate oppure di tasse ancora riscosse direttamente dai Comuni.
Per tutti i motivi esposti, la nostra Amministrazione ha fermamente rappresentato al CSR, durante i recenti incontri, la necessità di adottare un atteggiamento prudente e di attendere l’esatta determinazione dell’entità delle differenze prima di pervenire a conclusioni definitive.
Si riassume quindi, a favore delle richieste di chiarimento formulate con l’interrogazione, che:
1) I tempi previsti per le verifiche dei tavoli tecnici (considerato il peculiare periodo dell’anno attualmente in corso) sono stati da noi stimati da svolgersi entro fine gennaio.
2) Le differenze lamentate non erano evidentemente individuabili da parte degli Uffici comunali per i motivi già esposti, ed i confronti fra PEF comunali e PEF CSR-ARERA spettano formalmente all’Autorità territorialmente competente.
3) Le conseguenze di Bilancio, quali che siano, potranno essere compensate, in quanto ciò è esplicitamente previsto dalla nuova circolare ARERA dell’agosto scorso e come, peraltro, suggerito e reso esplicito durante gli incontri già avvenuti, nell’ambito del PEF 2022-2025 di prossima formazione».