Una serata storica per il Derthona Basket, ieri, sia per il prestigio dell'ospite, che per l'evento in sè, che per un momento di grande commozione nel ricordo di Luigino Fassino. C'è stata l’apertura ufficiale al pubblico per la prima partita di pallacanestro disputata all'interno Cittadella dello Sport “Pietro e Marcellino Gavio”: non nel nuovo palasport, in fase di completamento, ma nella palestra di allenamento all'interno della palazzina uffici e servizi adiacente, la cosiddetta facility. La squadra bianconera ha ospitato i campioni d’Italia, per tre scudetti consecutivi, l’EA7 Emporio Armani Milano.
Di fronte a 200 spettatori, i primi nuovi abbonati alla stagione, è andata in campo una gara che è stata ben di più di un normale test, per l’intensità fisica e la qualità tecnica delle giocate. In una sfida che si è mantenuta in equilibrio per larga parte, Milano ha tenuto il punteggio più in mano nella ripresa ma i padroni di casa non si sono mai fatti distanziare se non in coincidenza proprio del finale quando una serie di triple dei milanesi ha scavato il solco fino al +13 conclusivo, 72-85.
Il momento toccante è stato però il pre-gara con la cerimonia di intitolazione del parquet a Luigino Fassino, dirigente indimenticabile del Derthona, con il presidente Marco Picchi, cresciuto ai valori del compianto dirigente, a prendere la parola per omaggiarlo dopo il video-tributo proiettato sul maxischermo e a far svelare l’adesivo sul campo con la scritta a lui dedicata.
“E’ stato uno scrimmage molto utile per noi, una partita con un livello di fisicità da Eurolega”, è il commento del coach bianconero Walter De Raffaele. “Per noi era importante capire come impattare fisicamente l’avversaria e devo dire che da parte di tutti i nostri giocatori c’è stata grande disponibilità. Abbiamo preso tante indicazioni che ci portiamo a casa per poter proseguire nella nostra preparazione. Una serata splendida con il nostro pubblico, in quest’area della Cittadella che è un gioiello ammirato da tutti. Insomma, davvero tante belle cose e continuiamo a lavorare”.