20 novembre 2023

Acciaierie d’Italia torna a battere cassa allo Stato

A una settimana dal consiglio comunale aperto convocato e svolto per analizzare il
futuro dello stabilimento ex Ilva di Novi Ligure, questa sera torna riunirsi il consiglio
comunale in seduta straordinaria (ma non aperta ad interventi esterni) e la crisi
dell’azienda siderurgica con stabilimento anche a Novi, sarà ancora al centro
dell’attenzione, pur non essendo inserita all’ordine del giorno dei lavori odierni.
Questo perché Lucia Morselli, amministratrice delegata di Acciaierie d’Italia che è
l’azienda che gestisce gli stabilimenti ex Ilva, ha chiesto allo Stato altre risorse per
poter decarbonizzare l’ex Ilva e produrre acciaio green a Taranto che poi viene
ulteriormente raffinato a Novi Ligure che è stabilimento che non ha problemi di
inquinamento esterno, ma altre preoccupazioni che si chiamano manutenzione carente,
sicurezza, cassa integrazione.
La richiesta di ulteriori risorse allo Stato italiano, che è socio al 38% in Acciaierie
d’Italia, è l’esatto contrario di quanto chiesto da lavoratori e sindacalisti nel consiglio
comunale aperto di lunedì scorso, concluso con l’auspicio che se lo Stato ha soldi da
investire su Acciaierie d’Italia, li usi per prendere la maggioranza delle queste
societarie e amministri l’ex Ilva senza condizionamenti del socio privato
ArcelorMittal.
Nel consiglio comunale convocato per le ore 20 di oggi nella sala conferenze della
biblioteca di Novi, ci sono all’ordine del giorno 6 interpellanze, 3 mozioni, 2 ordini
del giorno e un’interrogazione, tutti argomenti potenzialmente in gradi di accendere il
dibattito in aula.
Nella foto:
Una delle proteste degli anni scorsi contro ArcelorMittal, socio di maggioranza di
Acciaierie d’Italia