20 luglio 2022

Provincia - I problemi della peste suina sul nostro territorio in consiglio regionale aperto

Per cercare di contenere i danni della peste suina africana entro quest’anno si dovrebbero abbattere 50.000 cinghiali, ma avanti di questo passo sarà impossibile centrare l’obiettivo: per questo è necessario intensificare gli interventi, per evitare che si metta a repentaglio un comparto che in Piemonte dà lavoro a 1.400 aziende che allevano 1,4 milioni di capi suini”. Lo ha detto Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte, intervenendo al consiglio regionale aperto sull’emergenza peste suina africana svolto ieri a Palazzo Lascaris.

 “Abbiamo chiesto questo consiglio regionale aperto per rappresentare al mondo politico istituzionale la gravità della situazione; siamo in presenza di un aumento incontrollato delle popolazioni di ungulati che devono essere ricondotti a un numero accettabile non solo per il rischio del dilagare della malattia, ma anche per gli ingentissimi danni che arrecano alle coltivazioni durante tutto l’anno”, ricorda il presidente di Confagricoltura Alessandria Paola Sacco.

Confagricoltura Alessandria ha anche chiesto di conoscere, in modo dettagliato, quanti abbattimenti di cinghiali sono stati effettuati finora, dove e qual è il piano di eradicazione programmato. Confagricoltura ha inoltre evidenziato i danni che stanno subendo le aziende faunistico venatorie, per il divieto di praticare qualsiasi forma di caccia, di prelievo o contenimento, che perdura da quasi sette mesi. Alcune di queste aziende hanno personale dipendente che non riescono più a remunerare a causa dei mancati introiti:  Confagricoltura ha proposto che i danni provocati dalla fauna selvatica all’interno delle aziende agricole facenti parte del comprensorio faunistico-venatorio vengano temporaneamente risarciti dalla Regione Piemonte, fino al ripristino della situazione ordinaria.