13 luglio 2022

NOVI - "la causa della fine dell'amministrazione Cabella è stata..."

Ci si aspettava prima la conferenza stampa del centro destra novese, fino a dieci giorni fa al governo della città di Novi, ma forse attendendo l'insediamento del commissario o più probabilmente per meditare risposte più ponderate alle dichiarazioni dell'opposizione, si è fatta attendere, sebbene si sia consumato con il piglio non dello sconfitto bensì del tradito.
Ha mantenuto la sua solita plombe l'ex sindco Cabella e presentandosi con il profilo di sindaco “amministrativo” ha chiarito che lui e la maggioranza non hanno dato le dimissioni in quanto avrebbero deciso di farlo, non sopportando più i continui ricatti dei “transfughi”, solo dopo l'approvazione del bilancio, cioè lasciando la città nelle mani del commissario nella condizione di essere governata, cosa che non è invece avvenuta per scelta di opposizione PD e M5Stelle più i tre fuoriusciti. In seguito ha dato la massima disponibilità ad aiutare il commissario perchè la città possa uscirne fuori e almeno metta in protezione i progetti finanziati.
Molto più deciso il vicesindaco Accili che dopo aver inserito nei grandi problemi della loro amministrazione tre disgrazie “alluvione, Covid e Bertoli” dove non hanno saputo risolvere solo l'ultimo, ha elencato interventi necessari che la loro amministrazione ha dovuto risolvere per la cattiva gestione dei precedenti governi cittadini, alcuni anche molto pericolosi e gravi.
La critica di Accili se si è rovesciata soprattutto su i “traditori” non ha mancato di sottolineare l'atteggiamento di un PD che, dimenticandosi del proprio credo, ha lasciato passare talvolta messaggi sessisti, razzisti ed omofobi nei confronti di alcuni consiglieri senza proferire parola.
L'argomento principe è stato comunque il bilancio non approvato per il quale Moncalvo, assessore appunto preposto alle finanze cittadine, ha dichiarato di aver provato in tutti i modi a convincere Bertoli & C. ad approvarlo apportando anche modifiche che si fossero dimostrate coerenti con il programma politico e per il bene della città, ma non ha trovato nessuna apertura.
La faida interna ha fagocitato la conferenza stampa e sono andati in secondo piano i passaggi sul CIT, la Pernigotti, l'ILVA e il termovalorizzatore per i quali comunque i presenti si sono esposti.
Ora ci si attendono le risposte di chi è stato tirato in ballo, anche se la città in realtà sta alla finestra per guardare i primi passi del dott. Ponta commissario incaricato della gestione del comune nella speranza che il sistema regga la difficoltà dell'assenza del bilancio.