11 gennaio 2022

Novi - Le voci della ripartenza del teatro e del Marenco

La rassegna teatrale appena presentata che riguarda Novi non è solo l'esordio del rinato teatro Marenco, ma è dopo la ristrutturazione e l'inaugurazione il primo passo effettivo  in ambito culturale e di prosa della Fondazione Marenco.

E' l'esordio del direttore artistico Giulio Graglia che dopo la conferenza stampa relativa all'inaugurazione dello stabile, a causa di un'attesa segnata da un lungo silenzio, aveva acceso il dubbio nei meno ottimisti che arrivasse la rassegna, ma che oggi si presenta con queste parole che promettono un lungo avvenire:
«Un ringraziamento corale: alla Regione Piemonte, alla Città di Novi Ligure, alla Fondazione Teatro
Marenco, alle maestranze, ai collaboratori, al pubblico e a tutti coloro che negli anni si sono prodigati per
non abbandonare il teatro a se stesso.
Il nostro compito, che va ben oltre a tutto quanto si è detto, non finisce qui ma è rivolto al futuro del Marenco e al suo ruolo fondamentale nel contesto artistico italiano».

Per il teatro Marenco e per Novi arrivano anche le parole della Regione che, come il Comune per il teatro di Novi, è parte determinante per la cultura del teatro in Piemonte, con un attenta osservazione ai prodotti destinati a calcare i palcoscenici delle proprie città dove finalmente Novi si affaccia nuovamente da protagonista.

Il nostro territorio da tempo è luogo di importanti produzioni artistiche che hanno superato i confini
regionali e da sempre alta è stata l’attenzione alla diffusione culturale. Una riflessione su arte, cultura,
bellezza, anche in un momento difficile come quello attuale, sono alla base dell’intervento dell’Assessore
alla Cultura, Turismo, Commercio della Regione Piemonte Vittoria Poggio:
«Il Piemonte è una terra di confine ricca di contaminazioni culturali virtuose che ne hanno caratterizzato
l’evoluzione un po’ in tutti i campi, da quello religioso a quello artistico, da quello industriale a quello
sociale. Ed è forse per questa ragione che si può definire un contesto in cui è possibile trovare gran parte
delle radici italiane a cui hanno contributo con la loro opera esponenti della cultura e della politica,
dell’industria e della società civile. Siamo in presenza, dunque, di un distretto culturale vivo e tra i più ampi
nel panorama italiano, non a caso molto spesso accostato a un «laboratorio» luoghi di ricerca e da dove
nascono intuizioni che poi vengono esportate e sviluppate anche in altre regioni: una ricchezza che nella
costellazione dei suoi 1.081 Comuni, le amministrazioni locali assieme con la Regione cercano di tenere viva
con concerti, spettacoli, rappresentazioni teatrali riuscendo fino ad ora nell’intento di allargare l’offerta ad
un pubblico sempre più eterogeneo tenendosi al passo con la modernità senza tuttavia disperdere la
tradizione ricevuta in eredità. Piemonte dal Vivo si può definire il braccio operativo di quella che è a tutti gli

effetti un’azienda di promozione di nuove vocazioni che il Piemonte ospita con forza crescente, sapendo di
poter cogliere in alcuni talenti molto spesso le tendenze che si faranno strada a livello nazionale e
internazionale. Ora come allora il Piemonte continua a coltivare l’ambizione di fare da locomotiva italiana
nella valorizzazione dei patrimoni artistici già acquisiti e di quelli che si affacciano per la prima volta sul
mondo contemporaneo».

Se senza la Regione ed il supporto del Comune non si va da nessuna parte, il connubio con Piemonte dal Vivo ha rappresentato la migliore parte operativa del direttore artistico Graglia e di conseguenza del nostro teatro, perchè ha dato a Novi un cartellone degno della ripartenza del Marenco ma anche della forte necessità della ripartenza del teatro in generale come conferma Matteo Negrin direttore di Piemonte dal Vivo:
«A distanza di quasi due anni dalla prima chiusura degli spazi della cultura, siamo consapevoli di quanto
assenza, incertezza, malattia, transitorietà, fragilità continuino a fare parte della realtà con cui ognuno è
chiamato quotidianamente a confrontarsi. È per cercare di superare insieme le ferite del recente passato
che Piemonte dal Vivo ha dedicato i suoi sforzi a costruire insieme al Comune di Novi Ligure e alla
Fondazione Teatro Marenco una stagione di alto profilo per il teatro cittadino. Il Teatro, nella sua natura
originaria e alla radice della sua vocazione ad essere rito collettivo, non ha mai smesso di interrogarsi sul
senso dell’essere al mondo, sull’opportunità della vita anziché la morte: il Teatro è lo strumento a cui
l’umanità che affaccia sul Mediterraneo ricorre da ventisei secoli per leggere e capire se stessa, e tocca ora
a noi continuare a farlo insieme, per superare le ferite del recente passato e riappropriarci di uno spazio di
verità indispensabile come non mai».

Come una famiglia attende con trepidazione il primogenito oggi i novesi ma non solo attendono il 12 febbraio quando si alzerà ufficialmente il sipario sul presente e non più il futuro del teatro a Novi.

Link per il programma: https://www.radiopnr.it/notizia?t=1&id=17564