L'imprenditore Vittorio Ghisolfi, uno dei principali protagonisti dell'industrializzazione da Tortona al mondo nell'ambito delle materie plastiche, è morto oggi, mercoledì 28 luglio, all'età di 90 anni. E' stato cofondatore della Mossi & Ghisolfi, storico gruppo nel settore della produzione e trasformazione di polimeri.

L'azienda fu avviata insieme al suocero Domenico Mossi, scomparso improvvisamente un anno dopo la fondazione dell'attività, nel 1954: da quel momento, fu Vittorio Ghisolfi, allora 24enne, a condurre l'azienda, fino a portarla a livello di leader italiano nel settore degli imballaggi in materie plastiche, espandendosi ulteriormente negli anni Settanta ed Ottanta, per poi avviare, con il nuovo millennio, importanti acquisizioni in America e ad aprire sedi e stabilimenti dagli Stati Uniti al Brasile, investimenti sviluppati anche dai figli e in alcuni casi si rivelarono più complessi del previsto e portarono alle difficoltà finanziarie del gruppo, emerse nel decennio scorso. 

Sposato con Alberta Mossi, aveva tre figli: Guido, Anna e Marco, il primo dei quali scomparso tragicamente suicida nel 2015, Ghisolfi fu nominato nel direttivo di Federchimica e nella Giunta di Confindustria; dal 1999 al 2003 fu presidente dell’Unione Industriale di Alessandria, è stato presidente del Consorzio nazionale riciclaggio materie plastiche (Corepla) e consigliere della Banca d’Italia di Alessandria. Tra i titoli onorifici, il cavalierato del Lavoro e la laurea magistrale honoris causa in Chimica industriale all'università di Bologna.