17 febbraio 2021

Gavi. Chiara Soldati al meeting Women 2021/27

C'è anche Chiara Soldati, titolare dell'azienda agricola La Scolca di Gavi, tra le cento imprenditrici italiane selezionate per partecipare al meeting Women 21/27, incaricato di presentare proposte per l'utilizzo dei fondi europei a sostegno dell'imprenditoria femminile. Secondo Chiara Soldati, l'agricoltura potrebbe avere un ruolo importante non solo nella produzione alimentare, ma anche nella tutela del paesaggio e dell'ambiente, proteggendo nel contempo la salute umana.

Il meeting Women 2021/2027 #2 del 25 e 26 febbraio 2021, in versione digital, si articola in più sessioni con un focus su strategie per cambiare le PMI e sull’articolo 17 della legge di bilancio 2021 – fondo a sostegno dell’imprenditoria femminile - nell’ambito del quale le imprenditrici potranno presentare proposte concrete. Fra i temi urban regeneration, crowdfunding civico green energy e heritage innovation. Obiettivo uscire dalla due giorni con un manifesto in 10 punti.

“Sono tempi difficili – esordisce Chiara Soldati - che richiedono la massima concentrazione sul proprio business, ma ritengo doveroso per il ruolo che ricopro e per la mia posizione privilegiata di dare un contributo per sviluppare nuove idee e innovare le politiche europee per l’agricoltura – PAC – che rappresentano ancora oggi il 70 % circa dell’intero budget annuale UE”. Chiara Soldati è una voce pacata, ma ferma e solidale, a fianco delle fasce più deboli, come le donne e i giovani. Nel Consiglio di Confagricoltura Alessandria prima e nel 2002 nel MIPAAF poi, grazie al suo impegno ha ottenuto un premio nel 2008 come imprenditrice agricola dell’anno conferito dal Mipaaf, ribadisce orgogliosamente il suo intervento già a novembre scorso con una lettera aperta alle Ministra Teresa Bellanova.

Si trattava allora di riassumere in 6 punti le azioni urgenti da intraprendere a sostegno del settore agrifood e vitivinicolo tra i quali una temporanea revisione delle aliquote IVA sul vino, il rilancio internazionale del Made in Italy vitivinicolo e agricolo; il riconoscimento di premialità alle aziende virtuose che in questi anni hanno investito in un percorso di ecosostenibilita ed incentivi per quelle che non le hanno ancora adottate, garanzia d'accesso ad infrastrutture digitali per una transizione rapida all'agricoltura 2.0.

“In questo contesto europeo – sottolinea Chiara Soldati - ritengo importante precisare che la produzione alimentare non possa essere più considerata l’unico fine dell’agricoltura, che è invece un’attività cruciale per contribuire al miglioramento della qualità della vita sotto molteplici aspetti. Dobbiamo inserire a livello europeo, fra i beni pubblici essenziali generati dall’agricoltura, anche il paesaggio. Non a caso la "Convezione europea del paesaggio" sottolinea come un territorio sia percepito dalle popolazioni come risultato di fattori naturali e umani e di un mix delle loro interrelazioni.”

In Italia il "Codice Urbani" dal 2004 tutela il paesaggio nei suoi valori storici, culturali, naturali ed estetici, attraverso l’individuazione dei fattori di rischio e vulnerabilità, e promuovendo lo sviluppo sostenibile a livello ambientale, sociale ed economico. L’intensificazione della produzione agricola, cosi come il tema dell’urbanizzazione e della rigenerazione urbana – al centro di uno degli workshop previsti dal piano di lavoro della due giorni - sono i due principali fattori che mettono a rischio i valori estetici, sociali ed economici del paesaggio.

Per comprendere il ruolo strategico dell’agricoltura per una migliore gestione del paesaggio, basta osservare come laddove mancano le cure e le attività di manutenzione del territorio, o dove dilagano attività antropiche con usi della terra impropri e dequalificanti, la natura cerca di riappropriarsi dello spazio perduto causando squilibri idrogeologici. Per questo è sempre più importante coinvolgere nella gestione del paesaggio gli agricoltori, il cui numero è andato calando negli ultimi anni, in parallelo al diffondersi di pratiche agricole intensive che hanno portato alla scomparsa di terrazzamenti, ciglioni, muretti a secco, siepi che, soprattutto nelle zone montane, avevano contribuito per secoli al contenimento dei fenomeni erosivi. L’attuale crisi economica derivata dalla pandemia mette a rischio la conservazione del paesaggio e la sua tutela.

Come ha sostenuto anche Frans Timmermans, Vice Presidente esecutivo della Commissione Europea, la crisi del coronavirus ha dimostrato la vulnerabilità di tutti noi e l’importanza di ripristinare l’equilibrio tra l’attività umana e la natura. La strategia sulla biodiversità e la strategia “Dal produttore al consumatore” - Farm to Fork Strategy – sono il fulcro dell’iniziativa Green Deal e puntano a un nuovo e migliore equilibrio fra natura, sistemi alimentari e biodiversità; proteggere la salute e il benessere delle persone e, al tempo stesso, rafforzare la competitività e la resilienza della UE.

La tradizione paesaggistica Europea da sempre considera la natura, le componenti ambientali e, di conseguenza, la biodiversità come elementi fondanti e fondamentali del paesaggio, mentre la cultura paesaggistica italiana, che ha radici letterarie e artistiche, fatica a riconoscere al paesaggio connotazioni ulteriori rispetto a quelle estetiche e culturali.

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