11 gennaio 2021

Strage di Quargnento, la procura chiede 30 anni per i coniugi Vincenti. Vincenti: “Mi dispiace. Tutti i giorni prego per loro”

Giovanni VincentiAntonella Patrucco oggi sono nuovamente comparsi in aula in Tribunale in Alessandria per il processo che li vede imputati per la strage di Quargnento in cui hanno perso la vita i tre Vigili del Fuoco Antonino Candido, Marco Triches e Matteo Gastaldo. All'esterno del Palazzo di Giustizia erano presenti i Vigili del Fuoco che manifestavano chiedendo una adeguata condanna per i coniugi.

In apertura di dibattimento in Corte d’Assise Giovanni Vincenti ha voluto rendere dichiarazioni spontanee. “Non volevo che si facesse male qualcuno - ha detto l'uomo -. Chiedo scusa ai parenti delle vittime. Tutti i giorni li passo nella disperazione. Tutti i giorni in cella recito il rosario per loro. Quello che è successo è troppo grande, non posso chiedere neanche perdono”.

Il Procuratore della Repubblica Enrico Cieri, però, non ha avuto dubbi: i coniugi avrebbero potuto salvare la vita dei tre Vigili del Fuoco ma hanno accettato il rischio lasciandoli entrare nella casa che, dopo poco, sarebbe esplosa per le bombole innescate all'interno. “Avrebbero dovuto proteggere la vita di quelle persone - spiega Cieri nella sua requisitoria - e ne avevano gli strumenti per farlo. Solo lui, infatti, sapeva che quei tre minuti di ritardo con cui è arrivato sarebbero stati decisi per la vita dei pompieri”.

Poi il Procuratore ha illustrato nei minimi dettagli il piano dei coniugi. “È il 4 novembre 2019 che è stata allestita la trappola mortale - prosegue -. Giovanni Vincenti porta le sette bombole dal garage all’interno della casa. Due nella più piccola e cinque nella più grande. Le porta al piano superiore della seconda palazzina. Sposta e trascina le bombole collegandole al timer con quel nastro adesivo. Poi ci sono le intercettazioni telefoniche e ambientali che riguardano il figlio della coppia che si rivolge con rabbia contro i genitori”.

Proprio per questo motivo è configurabile il reato di omicidio doloso. I coniugi, per la Procura, potevano e dovevano salvare i Vigili del Fuoco e per questo la Procura della Repubblica ha chiesto per entrambi gli imputati 30 anni di reclusione.

Poi è stata la volta delle Parti Civili. “La nostra voce - dichiara l'Avv. Cormaio, legale della famiglia di Matteo Gastaldo - è animata dalla morte eroica di Matteo Gastaldo ma soprattutto è mossa per fugare ogni dubbio sulla certa e gravissima responsabilità dei coniugi. La parziale e claudicante confessione di Giovanni Vincenti non è spontanea ma è obbligata dall’attività investigativa. Nonostante questo ha continuato a mentire sul ruolo di Antonella Patrucco sull’ideazione del piano criminoso. Una scelta lucida e condivisa perché salvare la Patrucco per Vincenti significava salvare il risarcimento del danno da parte dell’assicurazione”.

Il processo riprenderà lunedì 25 gennaio quando avranno spazio i difensori dei coniugi Vincenti. Poi la Corte si riunirà in Camera di Consiglio e quando uscirà (presumibilmente lunedì 8 febbraio) verrà letta la sentenza. Verranno confermati i 30 anni richiesti dalla Procura o la pena sarà diversa?