15 settembre 2020

La Giunta Regionale approva indirizzi per gestione Oratori

La Giunta regionale sabato ha approvato gli indirizzi operativi per la gestione in sicurezza degli oratori condotti da parrocchie e istituti cattolici. La delibera risponde all’esigenza di disporre di indirizzi omogenei formulata da questi enti durante il tavolo di confronto nel luglio scorso tra Regione Piemonte e Regione Ecclesiastica Piemontese sul valore educativo degli oratori.
Gli oratori possono essere attivati in strutture o immobili o aree che dispongano dei requisiti di agibilità e siano in grado di garantire le funzionalità necessarie in termini di spazio per le attività all’interno e all’esterno e sufficienti servizi igienici. Se le aree sono fruite da altri utenti, le attività destinate ai minori devono essere debitamente isolate e circoscritte. In caso spazi chiusi, è raccomandata l’aerazione abbondante dei locali, con frequente ricambio di aria. Va individuata una “zona filtro” per gli operatori/animatori e per gli utenti, da destinare al triage e alle operazioni di vestizione/svestizione, e deve essere predisposta idonea segnaletica o affissione di materiale informativo educativo sulle indicazioni igienico-comportamentali. Ogni gestore della struttura, tenendo conto degli ambienti a disposizione, e del numero di operatori, deve valutare il numero dei minori che è in grado di accogliere, considerando il rispetto del distanziamento fisico. In ogni caso la capacità ricettiva non può superare i 100 posti. Vanno favorite il più possibile le attività all’aperto, tenendo conto di adeguate zone d’ombra, e garantiti il necessario distanziamento sociale e ci si può avvalere di esperti per la realizzazione di laboratori. Sono vietate le feste. Bambini con più di 6 anni e ragazzi devono mettere la mascherina tranne che nei momenti di attività ludico-motoria, durante i quali va comunque sempre assicurato e mantenuto il distanziamento. Gli indirizzi operativi comprendono anche le norme per l’accesso all’oratorio, preceduto da una scheda di pre-triage quotidiana e dalla rilevazione della temperatura corporea. Ogni vescovo valuterà poi le specifiche disposizioni per la sua Diocesi.