15 gennaio 2025

Novi – Al teatro “Marenco” va in scena “Zio Vanja”, una delle più celebri opere di Anton Čechov

Questa sera al teatro “Marenco” di Novi Ligure torna la stagione novese di prosa per proporre l’opera di Anton Čechov, “Zio Vanja”, con un cast di spicco diretto da Leonardo Lidi. Zio Vanja racconta le vicende di una famiglia sconfitta dai propri fantasmi, è il dramma delle occasioni mancate, delle rinunce e dei rimpianti: una commedia domestica che pare quasi costruita sull’inerzia. Questa stasi apparente, tuttavia, restituisce ancora più forza all’affresco irriverente delle umane debolezze. Nella tenuta in cui Vanja trascorre la sua placida esistenza, basta l’arrivo del professor Serebrijakov, accompagnato della giovane moglie Elena, a distruggere ogni equilibrio… Tra amori infelici e vite mai pienamente vissute, Leonardo Lidi, il regista, continua il suo, apprezzato, viaggio nei capolavori di Anton Pavlovič Čechov, autore russo vissuto nella seconda metà dell’800. Ha regalato ai posteri alcuni eccellenti lavori teatrali e, tra questi, quello intitolato “Zio Vanja” che va in scena questa sera al teatro Marenco” di Novi Ligure con inizio alle ore 21. Narra la storia complessa, che vede l’intreccio delle vite di ben nove personaggi appartenenti ad una famiglia medio borghese.

Nella sterminata foresta russa, Sonja e suo zio Vanja portano avanti la tenuta di famiglia, lavorando giorno e notte. Il padre di Sonja, Alexandr, è un famoso professore e uomo di scienza, con una spiccata tendenza ipocondriaca, sposato con una giovane ed avvenente donna. L’equilibrio familiare viene rotto quando il professore decide di trasferirsi in campagna insieme a Sonja e Vanja, i quali sono costretti a sacrificare il loro tempo per dedicarlo ai capricci del vecchio capofamiglia. Vanja si rende conto di aver sprecato una vita intera per dedicarsi agli interessi di un uomo vile e mediocre come il professore. Sonja, invece, si innamora perdutamente del medico di famiglia, sempre più presente nella tenuta a causa dei continui presunti malanni del padre. Un amore che però non viene ricambiato, dato che il professore, a sua volta, perde la testa per l’avvenente moglie di Aleksandr. L’opera teatrale affronta temi come il distacco generazionale che genera incomprensioni tra padri e figli, l’alcolismo per dimenticare una vita infelice, la noiosa quotidianità che rende l’uomo schiavo. Questo senza un banale lieto fine, come è nello stile delle opere teatrali di Anton Čechov

Nella foto:
Il direttore artistico del teatro “Marenco”, Giulio Graglia, tra Luciano Girardengo ed Elisabetta Goggi, componenti del consiglio di amministrazione della Fondazione Teatro Marenco.