Alla fine la refurtiva consiste in un'autovettura Maserati, non quindi un colpo tale da giustificare un'organizzazione così complicata, forse l'obiettivo era rubare altre auto di lusso. Sono stati impiegati dai ladri infatti diversi mezzi, tra cui autocarri e furgoni, per sbarrare le vie attorno al cavalcavia dell'interporto, oltre al tir con cui hanno sfondato il cancello della sede della ditta Ecoprogram, dell'imprenditore tortonese Gianluca Barabino, nel cui piazzale sono disposte centinaia di veicoli destinati al leasing o al noleggio, dell'azienda che tratta anche logistica e servizi automotive.
Illuminazione e sistemi di allarmi devono avere indotto alla fuga i ladri, che si erano lasciati una via libera verso l'autostrada, utilizzandola nel tempo pur rapido di arrivo dei carabinieri. Le indagini ipotizzano sia opera di una banda organizzata, e stanno confrontando la fattispecie con altri colpi andati a segno presso depositi a Casale Monferrato e Piacenza.