Le case in terra sono un patrimonio da difendere e conservare. Studenti e docenti del Collegio di architettura del Politecnico di Torino e dell’Università di Genova lo hanno fatto sapere con i fatti nel convegno ospitato nella sale del consiglio comunale del municipio di Pozzolo Formigaro, all'interno del castello medievale. In presenza del sindaco di Pozzolo Formigaro, Domenico Miloscio, della presidente dell’associazione culturale “La Frascheta”, Annalisa Micone, le professoresse Manuela Mattone (referente del corso di architettura del Politecnico di Torino, con le colleghe Emanuela Saporito e Daniela Pittaluga, docente del dipartimento di architettura e design dell’Università di Genova, con la collaborazione degli studenti Anita Hamedi, Nashiely Fernandez Gonzàlez, Fabrizio Bosco e Roberto Calcagno hanno illustrato gli esiti del lavoro svolto nel workshop “Recuperare il patrimonio costruito in terra “basato” sui rilievi effettuati nella casa in terra messa a disposizione nella campagna pozzolese dalla proprietaria Francesca Musante, anche lei presente al convegno.
Al cospetto del presidente dell’Ordine degli ingegneri della provincia di Alessandria, Marco Colombo, e di un folto gruppo di pozzolesi molto interessati all’argomento, è stato esposto il certosino lavoro di ricerca effettuato dagli studenti universitari con l’ausilio di sofisticate tecnologie. Rilievi e studi che proseguiranno ancora perché le case in terra, “trunere’ nel dialetto pozzolese, sono un patrimonio, dei loro proprietari e della storia e cultura locale che non deve essere disperso. Lo hanno dimostrato anche le domande, ponderate e precise poste a docenti e studenti dai pozzolesi presenti al convegno sul tema “Recuperare il patrimonio costruito in terra” diventato un impegno assunto da tutti i presenti.
Nella foto:
Foto di gruppo per relatori e uditori del convegno “Recuperare il patrimonio costruito in terra”