L’Associazione pendolari novesi, insieme ad alcuni viaggiatori portatori di disabilità, ha
presentato il percorso di vigilanza e condivisione delle informazioni appena intrapreso
che ha come obiettivo finale di eliminare le barriere architettoniche dalla stazione
ferroviaria di Novi Ligure.
Oltre al presidente dell’Apn di Novi, Andrea Pernigotti, a viaggiatori e pendolari, sono
intervenuti alla conferenza stampa i consiglieri comunali Enrica Bosio (Pd) e Paolo
Coscia (M5S) che hanno garantito l’appoggio di maggioranza e opposizione
all’iniziativa. «Un primo obiettivo – ha annunciato Andrea Pernigotti – è già stato
raggiunto coinvolgendo Rfi che ha soddisfatto la nostra richiesta di attivarsi per
sostituire i due carrelli porta carrozzine per non deambulanti in sostituzione di quelli
vecchi, e parzialmente non funzionanti».
Ottenuto ciò, è partita una costante attività di vigilanza per segnalare sia cosa non va
nell’ordinario che eventuali situazioni di criticità. Già annotati gli attraversamenti a raso
dei binari che sono pochi e lontani dalla pensilina della stazione ferroviaria;
adeguamento dell’altezza delle “banchine”, anche in ottemperanza alla normativa
vigente e all’interfacciamento con il materiale rotabile di ultima generazione.
Pendolari e viaggiatori portatori di disabilità chiedono anche l’installazione di ascensori
o montascale o montacarichi per eludere il sottopasso ferroviario, nonché la creazione di
percorsi tattili per i non vedenti.
Il progetto dell’Apn sarà sottoposto anche all’attenzione dell’amministrazione comunale
di Novi Ligure con il quale c’è buona collaborazione confermata dalle dichiarazioni dei
consiglieri Enrica Bosio e Paolo Coscia. È intervenuto anche Simone Labate che ha
portato la testimonianza di chi è costretto a viaggiare in carrozzina per i quali salita e
discesa dai treni che fanno fermata a Novi diventa un’impresa per le criticità segnalate
dal presidente dell’Apn, Andrea Pernigotti.
Nella foto:
Il presidente dell’Apn di Novi, Andrea Pernigotti con i consiglieri comunali Enrica
Bosio (al centro) e Paolo Coscia (a sinistra). Tra loro due, Simone Labate.