Tramontana, frazione di Parodi Ligure, dice 33, tante sono le edizioni della ‘Sagra di
seisi’, ovvero i ceci, legume che ogni anno ad agosto richiama al campo sportivo
dell’accogliente borgo collinare centinaia di buongustai perché la gente di Tramontana e
in particolare le cuoche dell’Unione sportiva che organizza la sagra, i ‘seisi’ come li
chiamano da quelle parti, li sanno cucinare davvero bene e la ‘zuppa’, saporita e
profumata, è la regina del menù della sagra che inizia venerdì per concludersi domenica.
Quella di Tramontana è solo apparentemente una delle tante sagre che danno gusto alle
serate estive, ma i ceci le conferiscono connotati storici perché le più antiche ricette a
base del legume risalgono addirittura al periodo a cavallo tra il I e il II secolo avanti
Cristo e ce le ha tramandate Marco Gavio Apicio, gastronomo, cuoco e scrittore
romano descritto come amante dello sfarzo e del lusso dalle fonti, ma certamente una
delle più autorevoli fonti della cucina romana.
In un libro di Apicio si legge un’interessante ricetta di ceci, molto semplice, ma
apprezzata da Orazio, poeta romano che si considerava fortunato perché la sua povertà
gli consentiva, tra l’altro, di ritornare a casa e cenare con un piatto di ceci, lagana e
porri. Orazio amava accompagnare quel piatto plebeo con il merum, perché così
chiamava il Falerno, il suo vino preferito.
Il vino non manca a Tramontana dove oltre ai piatti a base di ‘seisi’ ci sono altre
tradizioni gastronomiche locali da assaggiare.
Nella foto:
Una delle precedenti edizioni della ‘Sagra di seisi’ a Tramontana