18 febbraio 2019

Serravalle Scrivia. Kme, i sindacati nazionali temono ripercussioni

I sindacati nazionali temono ancora ripercussioni a livello locale dopo la cessione di parte del business Kme a una società cinese. Il coordinamento nazionale Fim, Fiom e Uilm del gruppo Kme si è riunito la settimana scorsa a Viareggio e ne è emerso un ordine del giorno firmato dai coordinatori nazionali Michele Folloni, Massimo Braccini e Giacomo Saisi.

"Riteniamo necessario – si legge – verificare i termini della cessione del business delle barre di ottone prodotte nello stabilimento di Serravalle Scrivia e comprendere il futuro piano industriale. Il gruppo Kme in italia ha sempre mantenuto tre importanti siti, Firenze, Fornaci di Barga e Serravalle Scrivia, ed in qualche modo sono sempre stati collegati in termini produttivi e amministrativi. Con la cessione delle barre alla nuova compagine cinese, il gruppo Kme perde una importante lavorazione, condizione che non era prevista nell’accordo sindacale siglato con l’azienda pochi mesi fa, visto che si fondava su un piano che teneva assieme e rilanciava gli stabilimenti italiani. Il coordinamento ritiene pertanto indispensabile appurare questo passaggio societario, analizzare quali cambiamenti può comportare in rapporto al sistema tecnico, produttivo, amministrativo e occupazionale dei siti Kme italiani, e comprendere il futuro della società Sct di Serravalle Scrivia detenuta al 51 per cento da Kme".

"Il coordinamento sindacale del gruppo Kme, nell’ottica di rilanciare il gruppo e salvaguardare i livelli occupazionali, ritiene necessario richiedere un incontro all’azienda ed anche al ministero dello sviluppo economico, al fine di comprendere gli sviluppi industriali, i passaggi societari, gli stati di avanzamento degli investimenti, eventuali acquisizioni di aziende, prospettive e missioni produttive di tutti gli stabilimenti in Italia".