01 agosto 2025

Crisi ex Ilva - Fumata nera sulla decarbonizzazione di Taranto, ma la trattativa prosegue a oltranza

Fumata nera dai comignoli del Ministero delle imprese e del made in Italy nel corso dell’incontro convocato dal ministro Adolfo Urso per sancire l’accordo di programma per la decarbonizzazione definitiva dello stabilimento ex Ilva di Taranto e per il miglioramento dell’ambiente nell’area circostante. La delicata trattativa è entrata nel caos quando il sindaco di Taranto, Piero Bitetti, ha annunciato il ritiro delle dimissioni che aveva annunciato due giorni prima, e contemporaneamente reso noto che non firmerà l’accordo di decarbonizzazione. Senza la firma del primo cittadino della città più interessata alla decarbonizzazione non si intuisce come possa esserci un futuro per il progetto che prevedeva la graduale sostituzione degli altoforni a carbone con quelli elettrici per evitare la chiusura dell’acciaieria di Taranto che, lo ricordiamo, rifornisce di lamiera grezza anche lo stabilimento di Novi Ligure. Uno dei pochi a non darsi per vinto è il Ministro Adolfo Urso che ha annunciato: «Uno dei pochi a non darsi per vinto è il Ministro Adolfo Urso che ha annunciato: «Il negoziato proseguirà a oltranza per coniugare la transizione ambientale con la sostenibilità economica e produttiva. Con il consenso di tutti gli attori istituzionali daremo indirizzo ai commissari di aggiornare subito la gara ai fini della piena decarbonizzazione. Questo accadrà nella prossima settimana». Sindaco di Taranto Pietro Bitetti permettendo. Oggi a Palazzo Chigi, Adolfo Urso e altri ministri dovrebbero relazionare i sindacalisti sugli obiettivi che sono stati conseguiti per ascoltare le loro proposte. Nel frattempo il Ministro delle imprese e del made in Italy pare orientato a dare mandato ai commissari di Acciaierie d’Italia di aggiornare la gara per la vendita dei siti produttivi dell’ex Ilva affinché gli obiettivi della decarbonizzazione siano recepiti nell'aggiornamento della gara in corso. È stato fissato un incontro il 12 agosto per consentire agli enti locali, come da loro richiesta, di riunire gli organi assembleari al fine di esprimere compiutamente le loro posizioni sul piano di decarbonizzazione e anche al riguardo della collocazione del “Polo del Dri".


Nella foto:
Si affievoliscono le speranze dei lavoratori dello stabilimento ex Ilva di Novi di una rapida soluzione della crisi del gruppo siderurgico.