12 gennaio 2022

Novi Ligure. Peste suina africana, tutto il novese è area infetta

Coinvolge anche tutta la val Borbera l’area infetta dalla peste suina africana: ieri la Regione Piemonte ha infatti esteso ad altri 24 Comuni l’allerta per la presenza della malattia che colpisce cinghiali e maiali. Una patologia innocua per l’uomo, ma che è in grado di fare strage negli allevamenti a causa della sua letalità e contagiosità.

Il numero dei Comuni compresi dal ministero della Salute nella zona infetta da peste suina africana è salito complessivamente a 114, 78 in Piemonte (erano 54) e 36 in Liguria. Rispetto al precedente elenco, sono entrati tutti i centri della val Borbera (Albera, Borghetto, Cabella, Cantalupo, Carrega, Mongiardino, Roccaforte e Rocchetta, mentre Vignole era già presente), Grondona in valle Spinti e poi Cassano Spinola, Stazzano e Villalvernia in valle Scrivia.

Rispondendo a un’interrogazione del consigliere Carlo Riva Vercellotti (FdI), l’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi ha spiegato che l’Asl di Alessandria «ha individuato a Novi Ligure un primo deposito per le carcasse dei capi rinvenuti» e lunedì «è stato collocato un container refrigerato per lo stoccaggio provvisorio in attesa di smaltimento».

«Abbiamo predisposto un piano di controllo territoriale per la ricerca attiva di animali morti con la collaborazione di carabinieri forestali e protezione civile», ha detto ancora Icardi, ricordando che – in attesa dell’ordinanza ministeriale – la Regione si è attivata «chiedendo ai sindaci dei Comuni interessati di vietare sul loro territorio l’esercizio venatorio a tutte le specie, ribadendo la necessità di rafforzare al massimo la sorveglianza nei confronti dei cinghiali e dei suini da allevamento». Diversi Comuni hanno aderito all’invito della Regione: i sindaci di Arquata Scrivia, Basaluzzo, Bosio, Carrosio, Fraconalto, Francavilla Bisio, Fresonara, Gavi, Parodi Ligure, Pasturana, San Cristoforo, Serravalle Scrivia, Tassarolo, Vignole Borbera e Voltaggio hanno già emesso ordinanze per vietare la caccia.