30 giugno 2021

Novi Ligure. Ex Ilva, vertice con Orlando: non c'è l'accordo sulla cassa

Nessun accordo sottoscritto per il ricorso alla cassa integrazione ordinaria presso il sito Acciaierie d’Italia (ex Ilva) di Novi Ligure.

Fiom, Fim e Uilm provinciali unitamente alle Rsu hanno tenuto il giorno 23 giugno l’incontro sulla procedura aperta per la Cassa Integrazione Ordinaria a partire dal 28 giugno (termine della Cassa Covid).

L’azienda ha motivato il ricorso alla cassa con la causale relativa a problemi non imputabili all’azienda, motivando che nonostante la richiesta di acciaio e i prezzi alle stelle, non hanno abbastanza materia prima da Taranto. Ciò nonostante il lavoro per il sito di Novi è aumentato e se si dovesse girare a pieno regime manca organico.

Le organizzazioni sindacali e RSU dopo aver motivato la propria contrarietà al ricorso alla Cassa, nel chiedere investimenti e interventi di manutenzione e salvaguardia impianti carenti già da tempo e risposte concrete sul futuro dello stabilimento, hanno indetto per il giorno 25 le assemblee con i lavoratori, che hanno confermato il mandato di non firmare il verbale di accordo sulla cassa integrazione.

Stessa posizione è stata tenuta nei siti di Taranto, Genova, dove si sono tenuti giorni di sciopero e manifestazioni, Legnaro (Pd) e Racconigi.

A seguito della richiesta di convocazione del tavolo nazionale, è arrivata la notizia di una convocazione al Mise anche con il Ministro Orlando per il giorno 8 luglio. È auspicabile che in quella sede si chiariscano le prospettive, il piano industriale, gli ammortizzatori e il ruolo anche del Governo nella gestione dell’azienda che finora ha visto al timone Arcelor Mittal, sola al comando.