06 maggio 2021

Tortona - Progetto solidale tra ristoratori e istituto Santa Chiara per la mensa presso i Cappuccini

La collaborazione tra Caritas, attività di ristorazione e scuola alberghiera garantirà la disponibilità di pasti per i bisognosi presso la mensa dei frati Cappuccini. Si chiama “Cibo di cuore” un progetto che si pone l'obiettivo di “sconfiggere la povertà e la fame”, secondo i temi di sviluppo sostenibile promossi da Agenda 2030, lanciando un forte segnale di solidarietà alla società che si appresta ad uscire dalla pandemia, raccogliendo l'appello del Papa per una solidarietà che superi le solitudini interpersonali. L'iniziativa, promossa dalla Caritas, lega l’Associazione Operatori della Ristorazione di Tortona e dei suoi Colli, con Amm_Tortona_Buona , l’Istituto Santa Chiara e Luca Quaglini Food Experience, per contribuire alle necessità della mensa solidale di Tortona gestita dai frati Cappuccini, fornendo un pasto a settimana al convento presso il quale avviene la distribuzione alle persone assistite.

Amm_Tortona_Buona riunisce ristoratori, chef e cuochi di un territorio ricco di prodotti d’eccellenza, frutto di una terra rigogliosa e coltivata con rispetto. E’ nata nel 2019 per “fare sistema”, essere cioè motore presso le istituzioni di un progetto comune. Oggi l’Associazione sceglie il modo più autentico di “fare rete”, mettendosi a disposizione di chi è in difficoltà, accogliendo una proposta che molti avrebbero giudicato irricevibile. L’iniziativa, promossa dalla Caritas diocesana e dal Santa Chiara di Tortona, ha trovato ascolto in un gruppo di imprenditori particolarmente provati dalle chiusure e dalla pandemia da Covid 19.

“Con l’aiuto della social media manager Beatrice Brollo ha avuto inizio un dialogo costruttivo, nel corso del quale ognuno ha assunto un impegno preciso, sotto il coordinamento di Anna Ghisolfi che seguirà tutte le operazioni organizzative e logistiche”, spiegano i referenti del progetto. I pasti completi, preparati in sinergia dai ristoratori del tortonese, verranno consegnati un giorno a settimana per sei settimane consecutive, già pronti per la distribuzione in asporto, in quanto le attuali norme antipandemia non concedono la possibilità di offrire il pranzo all’interno degli spazi dedicati nel convento. A questo si aggiungerà un’ulteriore fornitura ad opera dell’Istituto Santa Chiara, che già da dicembre sta collaborando con la mensa dei frati, e di Luca Quaglini, docente esterno della scuola e titolare dell’omonima ditta di banqueting.

“In un periodo di così profonda crisi, i ristoratori del tortonese in ascolto della voce delle persone più fragili e invisibili rappresentano un segno di speranza e una sollecitazione per tutta la comunità a percorrere la strada della solidarietà di cui ha parlato Papa Francesco”, sottolineano alla Caritas diocesana. “L’auspicio è che la cittadinanza riconosca il valore di questa iniziativa, premiando coloro che, nel momento della paura, hanno scelto il coraggio di stringere i denti e prendersi per mano, in nome della coesione sociale”.

 

I ristoratori che hanno dato avvio a questa iniziativa benefica e solidale sono:

Ristorante Anna Ghisolfi, Vineria Derthona – Ristorante Corona – L’Erica di Roberto – Le

Vinaie Enoteca – La Rava e la Fava – La Genzianella – Ristorante da Giuseppe – Osteria Billis

– Valli Unite – Ristorante Belvedere – La Baita di Salogni – Istituto Santa Chiara e Luca

Quaglini Food Experience.