Da domenica prossima cambiano le collocazioni delle regioni nelle varie fasce che determinano l'emergenza sanitaria. Quasi tutte passeranno da gialla ad arancione, qualcuna a rossa; è attesa per oggi la firma del decreto da parte del ministro della Salute.

Il Piemonte rientrerà in zona arancione,per cui rispetto alla situazione attuale si potrà mantenere l'apertura dei negozi, mentre ristoranti e bar non potranno più ospitare clientela, nemmeno nelle ore diurne, ma effettuare il solo servizio da asporto. In Lombardia invece, sarà zona rossa, per cui anche i negozi non potranno rimanere aperti.

Incertezza massima, e anche una certa contraddizione, per la riapertura delle scuole superiori: mentre tante attività chiudono, da lunedì dovrebbe esserci il ritorno in presenza per gli studenti delle scuole superiori anche in Piemonte, salvo nuovo ordine da parte della presidenza di regione: la sentenza del Tar del Lazio impone che si revochino i divieti e quindi si torni alla didattica in presenza per lo meno a turni scaglionati fino al 50% delle classi.

Si arriva così a una nuova mappatura delle restrizioni, per le quali occorrerebbe una regia più unitaria da parte della politica nazionale: gli stop and go creano particolareincertezza, causando difficoltà ad ogni genere di pianificazione, non solo economica.