15 aprile 2020

Novi Ligure. Terzo Valico, anche la Uil chiede prudenza sui cantieri

La scorsa settimana Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil provinciali avevano fatto richiesta d’incontro al Prefetto di Alessandria e al Consorzio Cociv per chiedere urgentemente la costituzione e la convocazione, ai sensi dell’articolo 13 del Protocollo nazionale del 14 marzo 2020, del Comitato per l’applicazione e la verifica delle misure previste e finalizzate alla tutela e alla salvaguardia della salute negli ambienti di lavoro in relazione al contrasto e contenimento del Covid 19 e in vista di una ripartenza delle attività.

Il Cociv ha rinviato l’appuntamento che dovrebbe comunque tenersi in settimana, ma i sindacati hanno avuto un incontro in video conferenza con la Seli Overseas, una delle ditte impegnate nei cantieri del Terzo Valico.

Spiega Paolo Tolu, segretario della Feneal Uil di Alessandria: “La ripresa dei lavori nei cantieri del Terzo Valico è stata rinviata e si prevede di poter riaprire in sicurezza subito dopo il 3 maggio, attuale data di fine restrizioni fase 1. A oggi Cociv ha smentito la notizia della riapertura dei cantieri prima del 3 maggio e la messa a disposizione di pullman per il rientro in Piemonte dei lavoratori dalle loro regione di residenza”.

La problematica che si è presentata in questi giorni è legata alle restrizioni adottate delle singole regioni. I lavoratori impegnati nei cantieri Terzo Valico, a inizio emergenza e nel rispetto dei provvedimenti del Governo, sono tornati nelle loro case e ora non riescono a circolare liberamente, specie chi risiede al Sud. Questo impedisce e ritarda il loro rientro in Piemonte. Risulta quindi importante il confronto con le aziende appaltatarie per rendere possibile la riapertura dei cantieri con tutto il personale operativo, ovviamente dopo il 3 maggio come previsto dal Governo”, dice Tolu.

Per garantire le massime condizioni di sicurezza è stata già richiesta e verrà ribadita l’importanza della presenza di un medico competente e del responsabile del servizio prevenzione e protezione perché i cantieri possano riaprire e il lavoro continuare, senza tralasciare la sicurezza per il personale”, conclude il sindacalista.