11 novembre 2019

Novi Ligure. Oggi le assemblee dei lavoratori ex Ilva: si decide sullo sciopero

Si svolgono oggi, allo stabilimento ex Ilva di Novi Ligure, le assemblee dei lavoratori. Dopo l'annunciato "disimpegno" di Arcelor Mittal, i dipendenti sono chiamati a decidere sulle forme di lotta sindacale da adottare. Contrariamente a Taranto, a Novi le assemblee si svolgono oggi (e lo sciopero non si è ancora tenuto) perché i lavoratori erano in cassa integrazione a causa dei danni provocati dall'alluvione.

Le Fim, Fiom e Uilm hanno giudicato intollerabile quanto emerso dall’incontro tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e i vertici di ArcelorMittal, programmato per chiedere il ritiro della procedura di disimpegno dagli stabilimenti dell’ex Ilva annunciata il 4 novembre. La multinazionale ha posto delle condizioni provocatorie e inaccettabili e le più gravi riguardano la modifica del Piano ambientale, il ridimensionamento produttivo a quattro milioni di tonnellate e la richiesta di licenziamento di 5 mila lavoratori, oltre alla messa in discussione del ritorno a lavoro dei 2 mila attualmente in amministrazione straordinaria.

I sindacati hanno chiesto al governo di "assumere atti forti e inequivocabili in difesa del futuro del polo siderurgico più importante d’Europa" e hanno proclamato 24 ore di sciopero per l’intero gruppo Arcelor Mittal (che a Novi appunto si devono ancora svolgere). Le organizzazione dei metalmeccanici hanno anche chiesto al governo di reintrodurre lo "scudo penale" per i reati ambientali: "chiediamo al governo di non concedere nessun alibi alla stessa per disimpegnarsi, ripristinando tutte le condizioni in cui si è firmato l’accordo del 6/9/2018 che garantirebbe la possibilità di portare a termine il piano Ambientale nelle scadenze previste. Le condizioni devono, inoltre, includere lo scudo penale limitato all’applicazione del Piano ambientale e il ritiro di qualsiasi ipotesi di esuberi".

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