25 marzo 2020

Arquata Scrivia. Lechner, donazione per l'ospedale di Tortona

Cento anni sono un traguardo importante per un’azienda; anche in Italia dove è presente il maggior numero di aziende longeve del mondo. “E’ da mesi che insieme ai miei collaboratori mi sto occupando di organizzare un evento per ringraziare tutte quelle persone che hanno reso possibile alla Lechner di soffiare oggi la centesima candelina”, così inizia a raccontare Paolo Lechner, amministratore delegato dell’omonima società di Arquata Scrivia. “Oggi però le condizioni sono cambiate drammaticamente; l’attuale crisi sanitaria ed economica scoppiata con il virus Covid-19, che ha investito il mondo intero e in particolare l’Italia, non ha risparmiato neanche questo territorio".

"Ho spesso occasione di sentire un caro amico medico che opera presso l’Ospedale di Tortona, struttura che sembrava destinata sino a poco tempo fa a essere chiusa – seppure ristrutturata da poco – in conseguenza dei tagli alla sanità, ma oggi diventata tristemente famosa per essere cronologicamente il primo ospedale Covid del Piemonte e forse d’Italia".

"Tortona dista 20 chilometri dalla nostra sede, ma questa infame malattia annulla tutte le distanze; le parole dell’amico medico, la stanchezza che ho sentito nella sua voce, mi ha fatto capire che ognuno di noi a modo suo, come può, deve fare qualcosa perché questo brutto periodo diventi ben presto un lontano, triste, ricordo. Ho visto che anche altri miei amici e colleghi imprenditori hanno dato e stanno dando il loro contributo a sostegno di chi è veramente in prima linea e che sacrifica – non solo in maniera figurata – la propria vita: mi riferisco ai medici, paramedici, volontari che operano nelle strutture sanitarie, oltre ovviamente ai pazienti ricoverati. Spero che anche altri imprenditori facciano lo stesso".

"Contrariamente a quanto tanti pensano, il ruolo dell’imprenditore non è esclusivamente quello di accumulare delle ricchezze per sé, ma con il suo investimento redistribuire sul territorio gran parte di queste risorse, sia dando lavoro, ma anche, come in queste circostanze, con un contributo tangibile a chi veramente ne ha bisogno. Per i festeggiamenti del centenario, ci penseremo. Non è una priorità, anche se è qualcosa a cui tengo particolarmente".

"Ultimo, ma non meno importante, vorrei ringraziare tutte le persone (esterne e interne) che giorno dopo giorno operano per fare arrivare l’azienda al risultato a cui è approdata. Di norma, prima di prendere determinate decisioni, sono abituato a confrontarmi con molti di loro e sentire la loro opinione; in questo caso – annullare la festa del centenario e destinare parte delle risorse a favore dell’Ospedale di Tortona – ho agito d’istinto e in totale autonomia, dandone notizia ai miei collaboratori solo in un secondo momento. Mi ha fatto molto piacere leggere e sentire i loro commenti per la decisione presa, e questo mi conferma ancora una volta di lavorare non solo con dei grandi professionisti, ma con persone dal cuore enorme".