21 luglio 2019

Novi Ligure. Quattro artiste in mostra alla galleria Pagetto

Lungo via Girardengo, il pomeriggio d’estate s’inoltra con lentezza nella sera. Passeggiare nel cuore di Novi, così, in libertà, consente alla mente di oltrepassare il cerchio del pensiero quotidiano, fantasticando tra il suono di voci e passi, il profumo di focaccia, caffè, cioccolato. In questa cornice in cui si avanza assorti, la Galleria Pagetto rinnova l’appuntamento con l’arte proponendo la collettiva “Quattro artiste a Novi” che riunisce quattro voci di rilievo del background artistico locale e non solo, quelle di Patrizia Borromeo, Irene Casarini, Franca Cultrera e Alessandra Guenna. Quattro personalità forti che hanno saputo creare, con il loro lavoro, un ponte tra le radici culturali ed espressive del territorio e il caleidoscopio di cosmi gravitanti nell’arte contemporanea globale, mescolando il passato, la memoria personale, gli scenari dell’oggi e le prospettive del domani entro la tensione continua al rinnovamento, attraverso contaminazioni e ibridazioni tecniche.

Due righe, per stingere la mano alle protagoniste. Sono figlie d’arte Casarini e Borromeo, la prima restauratrice di storici edifici dell’alessandrino, la seconda attiva nell’insegnamento dell’educazione visiva in diverse scuole novesi. Docenti anche Guenna e Cultrera, l’una direttrice artistica di Spazio Arte di Gavi, l’altra presenza di spicco in eventi di arte e cultura pubblici di patrocinio e diffusione istituzionale. Dai distinti processi creativi, tra sculture, dipinti, assemblaggi, la collettiva si sviluppa in particolare lungo due macrolinee stilistiche, l’una materica, rappresentata da Franca Cultrera e Irene Casarini, l’altra di marca pittorica, con Patrizia Borromeo e Alessandra Guenna. Ciascuna di loro si fa testimone dell’odierno salto di là dalla retorica sulle avanguardie e del dibattito sull’estetica dell’arte attuale, che hanno segnato gli ultimi decenni, per dare spazio all’espressione libera di linguaggi individuali maturati in retroterra distanti pur intrecciati nell’indagine sull’umanità.

S’intravede, inoltre, un orizzonte d’ispirazione comune che collega la loro ricerca poetica. Sul piano del significato, esso converge nel territorio del mito classico e della fiaba, del ciclo rituale e dei passaggi esistenziali ed eziologici che operano sulla cosmogonia del mondo e la vita umana e accompagnano il discorso mitologico e fiabesco. A livello delle scelte espressive s’incontra, in diversa misura, nell’estetica dell’impiego di materiali pittorici e oggetti già altrimenti fruiti nella quotidianità, portatori di una storia precedente la composizione, attraverso cui essi moltiplicano il loro raggio d’uso e la loro portata metaforica. La mostra sarà aperta fino al 3 agosto. Orario: da lunedì a sabato 9.30-12.00 e 16.00-19.30. Entrata libera.