26 giugno 2018

M y s t e r y T r a i n - “ C a l i f o r n i a S u m m e r t i m e “

 

D i s c h i d e l l a S e t t i m a n a :

 

B l i n d L e m o n P l e d g e - “ E v a n g e l i n e “ ( Ofer )

Curiosa operazione di James Byfield, bluesman californiano, noto con lo pseudonimo

di Blind Lemon Pledge. L’ artista di San Francisco va a rispolverare un lavoro di quattro

anni fa, ne mantiene il titolo e reincide nel medesimo ordine le dieci canzoni originali.

Questa volta senza l’ ausilio di una band, in completa solitudine e suonando tutti gli strumenti. Come sempre Blues e “Americana” ad ampio spettro, una sorta di gustoso

gumbo” con molteplici ingredienti : dal classico blues del Delta alla canzone swing

stile Hoagy Carmichael, dal folk-rock “à la Byrds” a ritmi latineggianti, dal blues-rock

per camionisti al jump danzereccio di stampo Louis Jordan. Insomma, ce n’è per tutti

i gusti e con molto gusto. In attesa del prossimo album, ma con materiale inedito…

 

Hermanos Herrera - “Sones Jarochos y Huastecos y Mas”(Smithsonian Folkways)

La tradizione più pura della musica popolare messicana rivive con tutto il suo splendore

nel nuovo disco degli Hermanos Herrera. Il gruppo – cinque fratelli e una sorella – proviene

da Fillmore, una cittadina di 15.000 abitanti nei pressi di Los Angeles e prosegue una storia di famiglia iniziata con i genitori negli anni ’60. Il sestetto, insieme dai primi anni ’90,

ha già alle spalle una lunga serie di interessanti produzioni che brillano intensamente per

entusiasmo, competenza e capacità tecniche. Per l’ esordio su Smithsonian Folkways la band sceglie le due correnti che conosce a memoria: il “Son Jarocho” (costa meridionale del

Golfo del Messico / Veracruz) e il “Son Huasteco” (Messico nord-orientale). “La Bamba” –

consegnata alla storia in versione r’n’r da Richie Valens nel 1958 e rivitalizzata da Los Lobos 30 anni più tardi – fa parte della raccolta ed è un tipico esempio di “son jarocho”.

Ma tra le undici restanti tracce c’è anche spazio per qualcos’ altro, come indica il “mas”

del titolo : huapango, cancion ranchera, cumbia. Provate a coglierne le sottili differenze…

 

 

T h e L u c k y L o s e r s - “ B l i n d S p o t “ ( D i r t y C a t )

Lei è di Dallas, Texas, lui arriva dal New Jersey: entrambi hanno talento da vendere.

Cathy Lemons ( voce ) e Phil Berkowitz ( armonica e voce ) si sono incontrati a San Francisco, Ca. dove risiedono da tempo e hanno dato vita a una delle formazioni più

stimolanti attualmente in circolazione in ambito “Americana”. Anche per questo nuovo,

terzo album prosegue il fruttuoso sodalizio con il chitarrista e produttore Kid Andersen

e il celebre autore Danny Caron ( Charles Brown ). Il disco è stato registrato, come i due i notevoli precedenti “A Winning Hand” (2014) e “In Any Town” (2016), ai prodigiosi Greaseland Studios di S.Josè. La musica ? Un succulento impasto di blues moderno e r’n’b d’ annata, con forti richiami al soul di marca Stax-Volt, elementi di pop illuminato e abbondanti iniezioni di rock pschichedelico anni ’60 e ’70. Il risultato finale è quanto di più fresco, originale e inedito si possa ascoltare in questo momento. Un connubio perfetto ed eccitante di ritmi incalzanti e melodie che non lasciano scampo. L’ intesa tra i due titolari è sorprendente: lei fiera e passionale, lui elegante e raffinato. Un’ alchimia che profuma di magico. Il disco si ascolta tutto d’ un fiato, presenta undici perle originali di pregevole fattura, dispensa emozioni continue e non ha un attimo di cedimento. Compatto e pieno

di idee il gruppo e, ospiti graditissime, tre signore di grande talento : Laura Chavez alla chitarra elettrica, la violinista Annie Staninec e Nancy Wright al sax. Naturalmente, c’ è anche lo zampino del “padrone di casa”, impegnato anche in veste di session-man.

Cinque stelle tutte meritate e, forse, qualcosa di più…

 

K i d R a m o s - “ O l d S c h o o l “ ( R i p C a t )

Ben 17 anni sono trascorsi dall’ ultima prova solista del chitarrista e cantante californiano, quel “Greasy Kid Stuff” (Evidence-2001), che ospitava una nutrita lista di eccellenti armonicisti ( Paul deLay, James Harman, Charlie Musselwhite, Rick Estrin…). Nel frattempo, David “Kid” Ramos non è restato certo con le mani in mano : ha cresciuto due

figli, ha combattuto e vinto una dura lotta contro una grave malattia e ha lavorato sodo

con i Mannish Boys e Los Fabulocos. Ma si sentiva il bisogno di qualcosa di nuovo e questo

Old School” – titolo quanto mai indicativo – non tradisce le aspettative. Registrato in soli due giorni con tecnica “vintage” negli studi di Big Jon Atkinson ad Haward, Ca., il disco è

un felice esempio di freschezza, spontaneità e tecnica magistrale. Di notevole fattura i tre

strumentali, di cui uno dedicato a B.B.King. Per quanto riguarda i brani cantati, è Johnny

Tucker a fare la parte del leone con quattro titoli. Uno a testa per il padrone di casa e Kim

Wilson e alla famiglia Ramos restano quattro tracce. Due per il promettente diciassettenne figlio Johnny e altrettanti per papà David, in veste di “quasi-crooner” con “Heartbeat” di Buddy Holly e “Mona Lisa”, fiore all’ occhiello di Nat King Cole. “Vecchia Scuola” sì, ma

soprattutto…Grande Musica !

 

L e A l t r e N o v i t à :

Laurie Morvan, Michelle Malone, Kat Riggins, Bob Corritore & Friends ( voc. S. Rayford ),

Carrington McDuffie, The Little Red Rooster Blues Band, The California Honeydrops,

Big Apple Blues, Fred Chapellier & The Gents feat. Dale Blade, Dany Franchi, Ry Cooder,

Teresa James And The Rhythm Tramps, Neila Dar, Elizabeth Mitchell and Suni Paz,

Muddy Gurdy feat. Pat Thomas.

 

D a l P a s s a t o :

Eddie Cochran, Joe Jones, The Beach Boys, Annie Keating, T-Bone Walker, Charles Neville,

Brian Wilson and Van Dyke Parks.

 

B e n v e n u t i a B o r d o !