Esclusiva: Andrea Tornielli ci parla della sua intervista a Papa Francesco

Andrea Tornielli, vaticanista di La Stampa e coordinatore di Vaticaninsider.it, ha parlato ai nostri microfoni della sua grande intervista a papa Francesco, pubblicata oggi su La Stampa.

Qui riportiamo l'intera intervista.

 

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D.P.

Siamo in collegamento telefonico con Andrea Tornielli de La Stampa e coordinatore di Vaticaninsider.it. L’occasione è la recente intervista pubblicata su La Stampa, ma vorrei andare sul personale. Quali sono emozioni provate intervistando il Papa, quale la cosa che l’ha colpita di più?

 

Tornielli: 

Conoscevo il card. Bergoglio da diversi anni e l’avevo già incontrato personalmente in occasioni conviviali. La cosa che mi ha colpito è vedere come sia rimasto lo stesso: la capacità di mettere l’ospite a suo agio.

Dal punto di vista dell’emozione mi ha colpito il suo atteggiamento quando ho fatto la domanda sulla sofferenza dei bambini.

Lì si è passato dal suo sguardo di gioia ad uno sguardo di mestizia, di sofferenza. Ha congiunto le mani dicendo che la sofferenza dei bambini è una cosa incomprensibile, di fronte alla quale non si può che fare la preghiera del “perché”.

Mi ha colpito questa capacità di entrare nel dolore, ed al tempo stesso mi hanno colpito i tanti accenni alla questione della tenerezza: si capisce che le parole che dice sono tutt’uno con la sua vita, con la sua testimonianza.

 

D.P.

Entriamo nell’intervista: quali sono stati i temi nevralgici, più importanti che dovremmo portarci a casa?

 

Tornielli:

Innanzitutto il grande tema del Natale, di che cosa è, e di come ci si prepara. Poi il tema del coltivare la speranza e di non avere paura della tenerezza: perché Dio è un padre che apre le porte e non le chiude, e nel Natale si è spogliato della sua divinità e della sua onnipotenza, per diventare uno di noi, condividendo fino in fondo la nostra esperienza umana.

E dunque in questo fatto di un Dio che diventa così piccolo da essere totalmente dipendente dalle cure di un papà, e di una mamma come è accaduto a Gesù a Betlemme, c’è tutto il mistero del Natale, un mistero veramente un mistero..dell’altro mondo, per certi versi inaspettato e incomprensibile.

Questo è il cuore del messaggio che ha delle conseguenze. Il Papa ha parlato non solo della sofferenza dei bambini ma anche della fame nel mondo: di come noi siamo in qualche modo partecipi, riusciamo a farci carico del mondo e del dolore di chi soffre, perché il cristianesimo è questo.

Non c’è nell’intervista ma è una cosa che mi ha sempre colpito quando il Papa dice che il cristiano deve porre la sua guancia su quella di chi soffre.

 

D.P.

C’è un tema legato tra il Papa e la famiglia e l’accesso ai sacramenti per i divorziati: un tema importante al centro del discorso delle Diocesi e del vaticano. Quale atteggiamento ha avuto il Papa in riferimento a questo argomento?

 

Tornielli:

Il Papa ci ricorda che i sacramenti, ed in particolare l’eucaristia, non sono un premio ma un rimedio, un aiuto per vivere la fede anche per chi fa fatica a viverla.

Ed anche un’altra cosa: dice che la Chiesa deve facilitare la fede più che pensare a regolarla e controllarla. E’ la richiesta di una rivoluzione copernicana anche sul modo con cui si considerano i sacramenti.

Mi ha colpito come su questi temi lui non abbia voluto scendere nei particolari e nei dettagli. Perché lui ha questa forte coscienza che la Chiesa deve essere sinodale.

Per cui di questi temi ne parleranno i Cardinali nel concistoro di Febbraio prima della creazione dei nuovi cardinali: si riuniranno e discuteranno dei temi di matrimonio e famiglia, cioè dei temi che sono contenuti nel famoso documento che si sta discutendo nelle diocesi di tutto il mondo.

Si arriverà a ottobre 2014 al Sinodo ordinario su questo e dunque al Sinodo straordinario del 2015.

Un cammino a tappe e profondamente sinodale e condiviso: per parlare di questi temi, per sviscerarli, per vedere quale è lo stato della questione, per esaminare delle proposte e anche per fare parlare l’esperienza pastorale di chi vive a contatto con questi problemi.

Direi che più che le cose che dice colpisce questa visione e questo approccio di una Chiesa che diventa più sinodale.

 

D.P.

Le rivolgiamo una domanda come vaticanista: il rapporto tra la stampa ed il Papa. E’ apparentemente un rapporto di scambio positivo. Ma ci piacere evidenziasse una cosa positiva di questo rapporto ed una cosa negativa, un rischio.

 

Tornielli:

Vedo diverse cose positive. La prima. Quello che interessa di più i lettori, i telespettatori, non è il retroscena ma ciò che avviene davanti alla scena e dunque il racconto di ciò che il Papa fa e dice.

Secondo: il fatto che il Papa sia riuscito a cambiare le luci sulla scena. La concentrazione non è più sugli scandali e sulle cose negative.

Il fatto negativo: c’è la tendenza a tirare il Papa per la giacchetta, e questo è atteggiamento - a mio parere - di chi invece di lasciarsi colpire e ferire da ciò che il Papa dice, cerca di inglobarlo in un certo cliché, in un proprio progetto…e da qui la banalizzazione.

Però devo dire che il bilancio è molto sbilanciato nel senso positivo nel modo con cui i media e la stampa guardano al Papa in questo momento.

 

D.P.

Una ultima battuta personale: da credente, qual’è la cosa che si porta a casa di questo incontro/intervista.

 

Tornielli:

Certamente una capacità di guardare la persona che si ha di fronte, una capacità di relazione e di amicizia. Devo dire che la cosa più forte e grande resta il messaggio della speranza e della tenerezza che il Papa vuole comunicare in modo molto trasparente. Non ha il problema di comunicare se stesso, una sua simpatia e capacità, ma di comunicare in modo trasparente il messaggio di qualcun altro.

Il segreto del fatto di un certo successo mediatico - che non è solo mediatico perché tanta gente si avvicina, è colpita da Papa Francesco - sia proprio questo: il suo essere trasparente, la sua capacità di toccare profondamente le anime anche di coloro che sono più lontani. Questo è un dono particolare che è stato fatto a lui ed in qualche modo alla chiesa tutta in questo momento di grazia.

 

D.P.

La ringraziamo moltissimo per il contributo dato attraverso questa intervista alla Diocesi di Tortona, ed ai suoi media cattolici. Grazie e buon lavoro.