09 maggio 2024

Ex Ilva: il piano di ripartenza accolto con cauto ottimismo

Il “piano ripartenza” dell’ex Ilva è stato “digerito” dai lavoratori dello stabilimento di
Novi Ligure, pur con tutti i dubbi e le perplessità che si devono concedere a chi, negli
ultimi 5 anni, ne ha viste, sentite, subite di tutti i tipi al riguardo del lavoro, della
garanzia di ricevere gli emolumenti completi e, altrettanto importante, della sicurezza
sul posto di lavoro.
Nell’incontro di lunedì nella sede di Confindustria a Roma tra sindacalisti e commissari
straordinari dell'ex Ilva, questi ultimi hanno illustrato ai sindacalisti e alle
rappresentanze sindacali unitarie dei lavoratori del gruppo siderurgico, il piano di
ripartenza e il riavvio di un confronto.
Rientrato in fabbrica a Novi, Moreno Vacchina della Fim Cisl ha commentato: «Siamo
moderatamente soddisfatti anche se non neghiamo che ci aspettavamo di più. Hanno
annunciato 50 milioni da utilizzare per migliorare gli impianti negli stabilimenti di Novi
e Genova su un totale di 230 disponibili per tutti gli stabilimenti del gruppo.
Prossimamente ci sarà un incontro per la cassa integrazione guadagni che è scaduta. Si
è aperta una possibilità di utilizzare quella per le aziende in amministrazione
straordinaria. C’è l’ipotesi – ha concluso Moreno Vacchina – di un confronto al
Ministero del lavoro entro fine maggio. Nell’incontro di Roma i commissari dell’Ilva in
amministrazione straordinaria hanno confermato l’intenzione di trovare un compratore
e di far ripartire gli altoforni di Taranto a settembre per poi mandare la lamiera grezza
a Novi e Genova perché i clienti chiedono i coils di questi due stabilimenti».
Nella foto:
Federico Porrata (Fiom Cgil) e Moreno Vacchina (Fim Cisl). Alle loro spalle si
riconoscono il presidente della provincia di Alessandria, Enrico Bussalino, e il
presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio.